Oh sì, o Gesù mio,
che io anelo a cantarlo soavissimamente
il cantico divino della tua carità,
ma non voglio aspettare, no,
a cantarlo entrando in Paradiso;
per la tua infinita misericordia,
ti supplico, o mio dolce Signore
Padre e Maestro e Salvatore dell’anima mia,
che tu mi voglia pietosamente concedere
di incominciare questo dolce cantico qui dalla terra;
qui, o Signore,
da questa amplitudine di acque e di cielo,
da questo Atlantico immenso
che tanto mi parla della tua potenza
e della tua bontà.
Fa, o mio Dio, che tutta la vita mia
sia un olocausto, sia un inno,
un cantico sublime di divina carità
e di consumazione totale nell’amore a Te, o Signore,
ed alla Santa tua Chiesa,
e al tuo Vicario in terra,
e ai Vescovi tuoi e a tutti i miei fratelli.
Che tutta questa povera vita mia
sia un solo cantico di divina carità in terra,
perché voglio che sia
– per la tua grazia, o Signore –
un solo cantico di divina carità in cielo!
Carità! Carità! Carità!
«O amor di caritade,
perché m’hai sì ferito?
lo cor tutto ho partito,
et arde per amore!»
Fa, o Gesù, che una scintilla almeno
di questo divino foco
che ardeva nel petto dei tuoi Santi,
che struggeva in amore di carità Francesco d’Assisi,
il quale fu «tutto Serafico in ardore»,
discenda a me e a tutti i fratelli miei
o Amore Gesù,
e perpetuamente e dolcissimamente
in te solo ci unisca
e ci dia vita e benedizione!
Che da Te, o Gesù, Amore e Vita mia;
da Te Crocifisso, o Signore mio:
da Te Eucaristia:
da te Carità Infinita;
da Te Capo e divina Misericordia,
venga e copiosa si diffonda su di me peccatore
e su tutti i miei fratelli:
– si diffonda come la luce del sole
che tu fai piovere sulla testa dei buoni
e sulla testa dei cattivi
– come il sole e ancora e ancora e ancora più
si diffonda su tutti l’onda della tua carità,
che tutti ci purifichi
e ci pervada e ci trasformi,
– onde demersi in Te, o mio Dio,
– in un oceano di carità
ben più immenso che questo oceano
su cui vado navigando
e donde a voi scrivo,
in un oceano infinito di luce e di splendori
che ci farà ben più gloriosi
che non i monti di Ermon e di Sion
– cantiamo in eterno le misericordie del Signore,
e siamo eternamente benedetti
dal Padre, dal Figlio e dallo Spirito Santo!
Don Orione, Lettere, Tortona, 1969, I,425ss