1. E ogni giorno e ogni ora della nostra vita e ogni battaglia del cuore siano segnati, siano suggellati dalla nostra preghiera: Ave, Maria! (L I,500)
2. È nel mattino, prima di qualsivoglia distrazione e comunicazione con gli uomini, che bisogna pregare e ascoltare Dio. La prima ora tutta a Dio! Allora Iddio parla, Iddio ara le anime, Iddio lavora in noi, plasma il nostro spirito: Iddio vivifica, Iddio rischiara, e lo splendore di Dio sta sopra di noi; (L I,451)
3. Che importante questione pratica per la vera vita religiosa è mai questa! Ho parlato di quello che si può chiamare la consacrazione del primo mattino a Dio nella preghiera e nel silenzio; parlo ora della consacrazione della sera. Alla sera bisogna raccogliere il corpo, lo spirito, il cuore, consumati, dissipati fuori di se stessi: raccogliere la nostra vita dispersa e ritemprare le forze tutte alle loro vere sorgenti, del riposo, del silenzio, della preghiera (L I,324)
4. Consacriamo altamente la sera, come il mattino. Consacriamo il riposo, il silenzio della sera alla conoscenza di noi, all’amore di Dio e delle anime con la preghiera: mettiamo la nostra anima in comunione con Dio: sia un silenzio riparatore che risarcisca Iddio e raddoppi la forza e la fecondità del lavoro per la giornata che viene. Solitudine severa, silenzio, tutti soli in faccia a Dio. (L I,325)
5. Alla sera bisogna raccogliere il corpo, lo spirito, il cuore, consumati, dissipati fuori di se stessi: raccogliere la nostra vita dispersa e ritemprare le forze tutte alle loro vere sorgenti, del riposo, del silenzio, della preghiera. (L I,324)
6. Lavoravano il giorno, e poi di notte attendevano alla preghiera, quantunque, neppur lavorando, cessassero dall’orazione mentale. Spendevano bene tutto il tempo: ogni ora che dessero a Dio pareva corta! Erano poveri delle cose terrene, ma stracarichi di grazia e di virtù. Al di fuori stentavano, ma dentro erano ristorati dalla grazia e dalla consolazione divina ». (L I,489)