O Divina Provvidenza, o Divina Provvidenza!
Nulla è più amabile e adorabile di Te,
che maternamente alimenti
l’uccello dell’aria e il fiore del campo:
i ricchi e i poverelli!
Tu apri le vie di Dio
e compi i grandi disegni di Dio nel mondo!
In Te ogni nostra fiducia,
o Santa Provvidenza del Signore,
perché tu ci ami assai più che noi amiamo noi stessi!
No, che col divino aiuto, non ti voglio più indagare:
no, che non ti voglio più legare le mani:
no, che non ti voglio più storpiare;
ma solo voglio interamente abbandonarmi nelle tue braccia, sereno e tranquillo.
Fa’ che Ti prenda come sei,
con la semplicità del bambino,
con quella fede larga che non vede confini! …
Dà a me, povero servo e ciabattino tuo,
e alle anime che pregano e lavorano
in silenzio e sacrificio di vita intorno ai poverelli,
dà ai cari benefattori nostri quella latitudine di cuore,
di carità che non misura il bene col metro,
né va con umano calcolo:
la carità che è soave e dolce,
che si fa tutta a tutti:
che ripone la sua felicità nel poter fare ogni bene agli altri
silenziosamente:
la carità che edifica e unifica in Gesù Cristo,
con semplicità e candore.
O Santa Divina Provvidenza!
Ispiratrice e madre di quella carità
che è la divisa di Cristo e dei suoi discepoli:
anima Tu, conforta e largamente ricompensa in terra e in cielo
quanti, nel nome di Dio,
fanno da padre, da madre, da fratelli, da sorelle agli infelici.
Nel nome della Divina provvidenza“, Piemme, 1994, p. 85-86