La Cristianità e il Coronavirus
Quanti momenti di gioiosa partecipazione ci ha tolto questo virus: bere insieme un caffè nella baita dell’Eremo,ascoltare la messa festiva o prefestiva, parlare con fedeli, amici e conoscenti, cantare insieme anche se stonati, darsi il segno della pace per sentirsi spiritualmente più vicini; Un cristiano vive con gioia questi piccoli ma grandi gesti che sono la vita stessa della comunità. In queste situazioni estreme prendiamoci un momento di meditazione, non scoraggiamoci davanti a queste difficoltà strane ed inusuali: probabilmente abbiamo affrontato, nel percorso della vita, prove più impegnative ed importanti senza perderci d’animo.
Mai come in questi momenti viene spontaneo pensare “fino a ieri ci credevamo padroni del mondo e dello spazio, ci spiegavano che la scienza ormai aveva capito quasi tutto creando nuove tecnologie quasi fantascientifiche promettendoci traguardi incredibili”. E’ bastato un essere quasi infinitesimale per mettere a nudo le nostre fragilità stravolgendo modi di vita ormai acquisiti da tempo e ritenuti eterni; eppure, a differenza di chi non crede, noi abbiamo due stelle luminose che splendono sul nostro cammino terreno:
Nostro Signore Gesù Cristo e la Vergine Maria
Affidiamo a loro, come sempre, tutte le nostre pene: la nostra giornata sarà più luminosa e i nostri pensieri più chiari e meno oppressivi. Recitare il Santo Rosario, ascoltare la Santa Messa su Internet, elevare a Dio qualche preghiera nata dal proprio cuore, sono tutte azioni che indirizzano la vita su un diverso e più tranquillo binario.
Ricordate: Noi saremo sempre presenti per ascoltarVi e, se adesso di persona è impossibile, fatelo via telefono o WhatsApp; otterrete da noi la massima attenzione come faremmo se foste davanti ai nostri occhi.