1. Trasformate in voi ed in essi il lavoro in virtù, come dev’essere e come realmente è; quando il lavoro è santificato, il lavoro diventa preghiera: oportet semper orare, cioè anche lavorando, e il lavoro allora santifica veramente la vita.
2. E poi pregate ancora Iddio che avvalori le vostre fatiche, le vostre sollecitudini.(L I,390)
3. Ma vogliate unire allo studio molta orazione; l’unire lo studio all’orazione è un esercizio penoso a principio, ma in progresso diventa una gioia interiore, un’esaltazione umile ma che consola lo spirito, ci dà anima di semplicità e diventa come un’immensa fonte di luce. A te, come agli altri, raccomando di curare sempre più la pietà, di pregare, di alimentare in voi molto la vita spirituale, e di non fermarvi alla istruzione, ma di andare alla radice divina del vangelo e a Gesù Cristo, e di fare di Gesù il centro e l’amore della vostra gioventù e della vostra vita, e la luce della vostra intelligenza, e la fiamma inestinguibile delle anime vostre. (L I,290)
4. Fate orazione e terminate in Dio tutti i vostri studi: accoppiate sempre lo studio alla orazione. Pregate per me, pregate tanto ! (L II,426)
5. Lavoravano il giorno, e poi di notte attendevano alla preghiera, quantunque, neppur lavorando, cessassero dall’orazione mentale. Spendevano bene tutto il tempo: ogni ora che dessero a Dio pareva corta! Erano poveri delle cose terrene, ma stracarichi di grazia e di virtù. Al di fuori stentavano, ma dentro erano ristorati dalla grazia e dalla consolazione divina (L I,489)