1. Prostrati ai piedi di Dio a Lui, che è il Padre nostro celeste, chiediamo umilmente perdono di tutte le ingratitudini della vita passata, e ciascuno dica di cuore: Nunc incipio in Nomine Jesu: ora comincio nel Nome di Gesù: comincio ad essere di Cristo e della Chiesa: nunc incìpio esse Christi et Ecclesiae. (L II,154)
2. Consacriamo altamente la sera, come il mattino. Consacriamo il riposo, il silenzio della sera alla conoscenza di noi, all’amore di Dio e delle anime con la preghiera: mettiamo la nostra anima in comunione con Dio: sia un silenzio riparatore che risarcisca Iddio e raddoppi la forza e la fecondità del lavoro per la giornata che viene. Solitudine severa, silenzio, tutti soli in faccia a (L II,325)
3. Noi, alla sera, siamo naturalmente portati a levare lo sguardo e lo spirito verso il cielo: noi raccogliamo e portiamo ai piedi di Dio quello che abbiamo seminato nel giorno. Noi dobbiamo far parlare il silenzio. (L II,324)
4. Entrate nei Santi Esercizi con animo magnanimo, solo desiderosi di conoscere noi stessi, le nostre miserie, di piangere i nostri peccati, risoluti di vincere le nostre passioni, col divino aiuto, che certo non ci mancherà, se noi pregheremo, se noi, con vera compunzione del cuore, grideremo a Gesù Crocifisso tutto il nostro dolore e tutto il nostro amore, pieni di abbandono e di fiducia sul Suo Cuore trafitto, aperto per noi. (L II,351)
leviamo lo spirito e il cuore al Cielo, vogliamo confidare in Dio, avere in Dio la fiducia la più filiale, una fiducia senza limiti; – e ben sappiamo che, facendo così non andremo male, non andremo confusi; chi confida in Dio non va confuso in eterno (L II,441)